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VAIOLO
Malattia virale contagiosa caratterizzata dall'eruzione di vescicole, e quindi dalla formazione di pustole, in tutto il corpo. Nel passato era sovente mortale o causa di complicazioni che potevano portare alla cecità, oltre che di cicatrici deturpanti. Cenni riguardanti il vaiolo sono presenti in Galeno (II secolo d.C.); la sua diffusione nell'area mediterranea non sembra tuttavia aver avuto gravi conseguenze nell'antichità. In Asia era endemico, e in Cina ebbe a volte caratteri di estrema virulenza. Una meticolosa descrizione, dovuta all'arabo ar-Rrazi (Abu Bakr Muhammad, 865-923), fu pubblicata in Italia alla fine del XV secolo. La vaccinazione era conosciuta e ampiamente praticata in medio Oriente, e venne studiata a Costantinopoli; in molti paesi forme di vaccinazione popolare erano diffuse nelle campagne. Quasi certamente era di vaiolo l'epidemia che cominciò a diffondersi nell'impero romano dal 165 d.C., portata dalle truppe reduci dalla Mesopotamia e durata una quindicina d'anni, con impor tanti conseguenze anche demografiche. Il vaiolo fu una delle malattie epidemiche più distruttive per gli amerindi: comparso a Hispaniola (Haiti) nel 1518, ridusse la popolazione a poche migliaia di individui. In Messico esplose a Tenochtitlán (Città del Messico) nel 1520, subito dopo la cacciata degli spagnoli, permettendo il loro ritorno e la riconquista di una capitale ormai spopolata. Intorno al 1525 il vaiolo giunse in Perù, causando un indebolimento della popolazione che favorì la conquista da parte degli spagnoli di F. Pizarro, iniziata nel 1531. Si ritiene che l'epidemia di vaiolo, seguita da una gravissima diffusione del morbillo, abbia comportato la morte di circa un terzo della popolazione meso e sudamericana. L'attenta osservazione dei ceppi virali che provocavano la malattia nell'uomo e nei bovini consentì (1796) all'inglese E. Jenner di mettere a punto la vaccinazione antivaiolosa che, rapidamente diffusa in Europa, non solo ottenne significativi successi, ma ebbe grande risonanza culturale trasformandosi in una grande affermazione di prestigio per la medicina. Resa obbligatoria in tutti i paesi sviluppati e diffusa progressivamente in tutto il mondo, la vaccinazione antivaiolosa ebbe ragione della malattia, tanto che nel 1979 l'Organizzazione mondiale della sanità la dichiarò estinta, benché casi isolati abbiano continuato a registrarsi, soprattutto nei paesi del Terzo mondo, dopo quella data.

R. Villa